Porno on line, Boom dei giovani, l’80% li visita

Porno Online – Il 78% dei giovani è un fruitore abituale di siti pornografici anche se l’abitudine al collegamento varia da qualche volta al mese (29%) a più volte a settimana (63%), ogni giorno o più volte al giorno (8%), con una permanenza nei siti in media di 20-30 minuti.

Lo spiega uno studio redatto dal gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Carlo Foresta, dell’Università di Padova, che da oltre dieci anni studia le ricadute delle frequentazioni dei siti pornografici da parte dei giovani di età compresa tra 18-20 anni, analizzate nell’ambito di un progetto andrologico permanente. I risultati di questo studio recentemente pubblicati sulla rivista americana International Journal of Adolescent Medicin Health.

”I giovani di oggi impara a usare le tecnologie già da piccolo – spiega il Professore, che ha coordinato lo studio – questa maggiore disponibilità di mezzi, unità anche all’offerta di siti aumentata, ha fatto sì che i fruitori abituali siano raddoppiati in un lasso di tempo relativamente breve”

Secondo lo studio tantissimi giovani, addirittura il 78% abitualmente visita siti porno, il 29% afferma di visionarli qualche volta, più giorni a settimana il 63%, tutti i giorni o più volte al giorno 8%, con una permanenza sui siti dai 20 ai 30 minuti a sessione. Per alcuni, sottolinea Foresta, l’abitudine al porno virtuale si traduce in problemi poi nella sfera sessuale ‘reale’, con il 25% dei frequentatori assidui che lamenta qualche disfunzione, soprattutto una riduzione del desiderio ma anche un aumento delle eiaculazioni precoci.

Le patologie della sessualità che emergono con maggiore frequenza negli accaniti frequentatori dei siti sessuali, sono una importante riduzione del desiderio sessuale (16%), un aumento delle eiaculazioni precoci (4%), fino a disturbi dellaeiaculazione (4%). Lo studio dell’Università di Padova in collaborazione con la Fondazione Foresta Onlus ha delineato l’identikit del frequentatore abituale: i maggiori frequentatori  sono i figli unici, con famiglie impiegati in attività lavorative, pertanto con lunghi periodi di solitudine domestica. Per quanto riguarda la sessualità reale la frequenza dei collegamenti ai siti pornografici allontana significativamente dalle esperienze reali e riduce l’abitudine alla prevenzione delle malattie sessuali”.