Agrigento, emergenza acqua inquinata in alcuni comuni, elevata presenza di batteri

Agrigento – E’ ancora emergenza idrica in Sicilia, se ne registra un’altra nell’Agrigentino. A titolo cautelativo le società Grigenti Acque e Siciliacque, che amministrano la distribuzione di acque nella provincia siciliana di Agrigento e Caltanissetta avrebbero chiuso i rubinetti dei cittadini a causa di tracce di inquinamento rilevate nell’acqua erogata, la sospensione riguarderebbe i serbatoio dei comuni di Agrigento , Campobello di Licata Canicattì e Ravanusa ; secondo alcune fonti l’acqua fornita da Siciliacque al serbatoio comunale, sempre di Campobello di Licata, attraverso l’acquedotto Fanaco,  avrebbe presentato dei valori batteriologici non conformi ai parametri stabiliti dal Disegno di Legge 31/01, e considerato che la condotta Fanaco, oltre al comune di Campobello di Licata, alimenta anche quelli di Agrigento, Canicattì e Ravanusa, in via precauzionale, in attesa di conoscere i risultati della analisi effettuate, è stata disposta la temporanea sospensione della fornitura ai serbatoi dei comuni suddetti. Una volta conosciuti gli esiti dei  campionamenti si provvederà a richiedere la riattivazione della fornitura idrica. Intanto sarebbe stato predisposto un servizio di distribuzione d’acqua tramite autobotti per uso alimentare. Va ricordato che in questi quattro grossi centri l’acqua viene erogata secondo turnazioni che possono variare dai due a cinque giorni e
la popolazione si è munita di grosse vasche di accumulo. Le due società , Grigenti Acque e Siciliacque, sarebbero nell’occhio del mirino già da tempo soprattutto per gli elevati costi delle bollette dell’acqua, da qui il malcontento dei siciliani nei confronti delle due agenzia private , molti sindaci dei comuni interessati si starebbero battendo per ripristinare i servizi di acqua pubblica.

sicilia fotoA Gela intano sarebbe partita una petizione on –line , la quale avrebbe già totalizzato 2745 sostenitori , lanciata dal sito web Change.org, contro l’assenza di acqua in città; Indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al governatore della Sicilia Rosario Crocetta, al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, al primo cittadino di Gela Domenico Messinese e alla città l’iniziativa è stata promossa da quattro giovani professionisti gelesi,fra i sostenitori e firmatari anche lo showman Rosario Fiorello. Come spiegano, i promotori, si tratta di un’emergenza idrica  perenne a Gela. L’acqua viene erogata durante le ore notturne ad intervalli di due tre giorni sebbene i cittadini si siano attrezzati predisponendo delle cisterne nelle proprie abitazioni alzandosi nel cuore della notte per riempire i serbatoi, molte volte tutto questo non è sufficiente, in quanto capita che l’erogazione avviene soltanto una volta alla settimana, lasciando così interi quartieri a secco per diversi giorni costringendo i più fortunati a ricorrere all’approvvigionamento attraverso autobotti private, e per di più l’acqua spesso sarebbe contaminata da batteri fecali pertanto  sarebbe sconsigliato utilizzarla per bere  in attesa di informazioni certe ,ma da utilizzare esclusivamente per igiene personale.