Sei vittorie in fila tra campionato e Champions League: questo il ruolino di marcia con cui la Scandone si presenta domani a Masnago per affrontare la Varese dell’ex capitano Daniele Cavaliero. Fino ad ora le uniche due sconfitte per i biancoverdi sono arrivate per mano di una sola che squadra, l’Olimpia Milano, che, almeno per ora, sembra fare corsa a sé.
La vittoria di martedì a Zagabria, oltre a portare in dote due punti fondamentali per rimanere in testa al gruppo D di Champions League, ha fatto vedere una Scandone competitiva anche senza Joe Ragland, portata per mano da due campioni come Green e Leunen, decisivi ben oltre il semplice tabellino. La leadership e la capacità di fare sempre la cosa giusta quando serve, sia del capitano che dell’ala dell’Indiana, stanno segnando la strada e cementificando un gruppo che dimostra lenti, ma costanti, miglioramenti. Se Randolph ha avuto fin da subito un ottimo impatto e Thomas nelle ultime due partita ha messo in mostra tutto il suo talento e la sua esuberanza (complice anche un infortunio), Obasohan sembra ancora quello più indietro, pur non lesinando impegno e volontà. Il belga è un giocatore che necessità di essere “indottrinato” ad una pallacanestro meno individualista e più organizzata per fargli esprimere al meglio le sue indubitabili qualità fisiche e atletiche, in un contesto vincente. Giocare ogni due giorni non lo aiuta ma il suo contributo nella rotazione degli esterni di coach Sacripanti resta fondamentale, soprattutto quando Ragland è appena tornato dagli Usa e Green è stato “costretto” a giocare 35 minuti non più di 4 giorni fa.
“Quella di Varese è una trasferta che anticipa un ciclo importante di partite, su un campo difficile”: coach Sacripanti non si fida del cattivo momento di Varese ma guarda già avanti al difficile novembre che attende lui e i suoi ragazzi, alla fine del quale, si avrà un’idea più chiara del reale potenziale della sua Scandone.