Secondo i dati forniti dall’Istituto di Statistica, il fenomeno della povertà si concentra soprattutto nel mezzogiorno d’Italia. I dati sono davvero preoccupanti. Al Sud il 46% dei residenti è a rischio povertà, la mancanza di lavoro , la inefficienza dei servizi pubblici influisce in maniera decisiva su questo dato. Mentre al centro del paese il 22,1% è a rischio povertà, il dato scende al 17% nel Nord. Dunque secondo questi dati un italiano su quattro, cioè il 28,3% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale. Insomma nonostante i segnali di ripresa dell’economia fatti registrare da un lieve aumento dei consumi e dell’occupazione , non abbiamo ancora allontanato lo spettro dell’indigenza che riguarda appunto un quarto delle famiglie italiane.
Sono sei milioni di cittadini Italiani a cui non bastano i soldi per alimentarsi adeguatamente. Molti famiglie devono scegliere se pranzare oppure cenare. Da tempo poi molti italiani hanno rinunciato andare al cinema a teatro, rinunciando ad ogni tipo di vacanze. Tante famiglie oltre a dover risparmiare sui consumi di prima e stretta necessità( pane, carne e pesce su tutti), devono rinunciare alle cure sanitarie e anche ai farmaci necessari per la loro salute. Provvedere ai figli, soprattutto per le famiglie numerose e monoreddito è divenuto un vero e serio problema, specie per quello che concerne le spese derivanti dalla scuola o dall’università.
I dati che la stessa Caritas ci fornisce sono ancora piu’ inquietanti, infatti secondo la Caritas in Italia ci sarebbero ben 4,1 milioni di indigenti assoluti, ovvero 2,3 milioni in piu’ rispetto al 2007. Il divario tra chi è piu’ ricco e chi è piu’ povero è aumentato in maniera evidentissima, oltre al dato ormai assodato da anni che al Sud vivono i piu’ poveri d’Italia. Alla luce di questi dati occorrono forti politiche a sostegno delle famiglie per contrastare l’emarginazione e la povertà. Su questa tematica non si ammettono piu’ rinvii considerata la situazione davvero drammatica in cui il nostro paese si trova.
A cura di Marco Grossi
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