Può capitare di dover cambiare il piano cottura, oppure di scegliere quello più adatto alle proprie esigenze quando si entra per la prima volta in una nuova casa completamente da arredare. Ed ecco che il più classico dei dubbi si impadronisce di noi: quale piano cottura è migliore? Meglio quello a gas, oppure conviene puntare su quello a resistenza elettrica? O, ancora, è meglio scegliere un piano cottura a induzione? Sono tanti i fattori che incidono su tale scelta, come ad esempio le dimensioni, ma anche i prezzi, la semplicità d’utilizzo, l’efficienza energetica e così via.
La scelta di un piano cottura
Sfatiamo subito un mito: i piani cottura, come si può notare su un negozio affidabile di tecnologia online come Tekworld.it, non sono tutti uguali. Per cucinare bene, infatti, non basta essere bravi o avere numerose competenze, ma servono anche gli strumenti per poter realizzare degli ottimi piatti. Quindi, un piano cottura è di fondamentale importanza per poter regolare perfettamente la potenza della fiamma e riuscire ad ottenere una cottura omogenea del cibo.
Il piano cottura a gas
Questo tipo di piano cottura è ancora quello più diffuso sul territorio italiano, soprattutto per via del prezzo, visto che è il modello più economico, con un costo medio che si aggira intorno ai 250 euro. Il primo vantaggio è proprio quello a livello economico, oltre al fatto che riesce a funzionare con ogni tipologia di pentola e poi permette di impostare in modo istantaneo il calore.
Tra gli svantaggi, invece, troviamo il fatto che produce una notevole dispersione di energia, mentre l’allacciamento del contatore del gas è un’operazione che deve essere necessariamente svolta da un professionista. Gran parte dei piani cottura a gas sono formati da quattro fuochi, con dimensioni diverse per le quattro rispettive fiamme, mentre la loro superficie viene realizzata spesso in acciaio inossidabile oppure in acciaio smaltato.
Il piano cottura a induzione
Anche se il prezzo di questi modelli è effettivamente ancora alto (si aggira mediamente intorno ai 650 euro), sul mercato i piani cottura a induzione hanno riscosso un gran successo. Rispetto agli altri modelli, il calore che serve per cucinare viene sviluppato in modo diretto all’interno di padelle e pentole, senza alcuna dispersione nell’aria oppure sul medesimo piano cottura. Circa il 90% di tutta l’energia che viene assorbita, diventa a sua volta calore per poter cucinare.
I vantaggi sono rappresentati da una notevole efficienza energetica, così come una maggiore velocità nello scaldare pentola e, di conseguenza, anche il cibo, così come un rischio di scottarsi più basso. D’altro canto, scegliendo questo piano cottura serve un contatore di energia in grado di sopportare maggiore potenza e non tutte le pentole vanno bene (si devono evitare quelle con fondo in rame o in alluminio).
Il piano cottura elettrico
La terza e ultima tipologia di piano cottura è quella elettrica, anche se in commercio non hanno raggiunto ancora un’enorme diffusione. I piani cottura a resistenza elettrica costano tanto (sopra i 650 euro di media), così come hanno un neo importante, ovvero il livello di efficienza energetica non si può paragonare a quelli a induzione. Questo piano, però, presenta un’elevatissima resistenza a qualsiasi temperatura o peso, si può lavare molto facilmente e può funzionare anche senza il collegamento al gas.