“Non ci sono indagini a mio carico, il mio nome non è iscritto nel registro delle notizie di reato dalla procura di Roma, da Sindaco non ho mai usato denaro pubblico a fini privati, ma ho utilizzato il mio denaro privato ai fini pubblici” – è quanto affermato da Ignazio Marino Sindaco dimissionario della capitale. All’indomani del suo interrogatorio in procura, Marino , in una affollata conferenza stampa, cerca di testimoniare e di dimostrare la buona fede, definendo vergognosi e fondati sulla ignoranza e cattiveria gli esposti presentati dei consiglieri comunali capitolini dei Cinque Stella e di Fratelli D’italia il partito di Giorgia Meloni, dai quali sono partite le indagine della procura di Roma in merito alle spese “pazze” di rappresentanza del Sindaco-Medico il quale ha fatto di intendere di non gettare la spugna, ma di ricercare una nuova maggioranza in consiglio comunale alla quale chiedere la fiducia, viceversa le sue dimissioni diverrebbero efficaci il 2 novembre portando alle elezioni anticipate il comune di Roma la prossima primavera. Mentre al largo del Nazareno il presidente del Partito Democratico L’ Onorevole Matteo Orfini ha confermato che non ci sono le condizioni per continuare questa esperienza amministrativa , la linea del partito dunque resta immutata. L’impressione è che all’interno del PD i prossimi mesi saranno molto infuocati e non facile da gestire, visto che Ignazio Marino gode della fiducia e del consenso di numerosi iscritti del partito e non solo.Infine il comune di Roma relativamente all’inchiesta mafia-capitale si è costituito parte civile.
Marco Grossi