Cultura – L’ecosostenibilità dei monumenti è il frutto di un progetto europeo di 17,4 milioni legato alle tecnologie innovative in campo edilizio nell’amibito dell’azione provaci, che ha interessato sei regioni italiane. Palazzo Penne a Napoli è il primo edificio monumentale in Campania ad essere recuperato in chiave ecosostenibile; il sito di Cerreto Sannita medievale è entrato nell’era digitale e oggi offre un percorso di fruizione e visualizzazione. Ulteriori interventi li troveremo anche sull’Arena di Verona, il monastero di Sant’Angelo d’Ocre (Aquila), e l’area di Occhiolà (Catania). A Verona, è stata sviluppata una rete integrata di monitoraggio che comprende Teatro Romano e Museo Archeologico, l’Arena di Verona e Castel San Pietro. Mentre il monastero di Sant’Angelo d’Ocre, inagibile da dopo il terremoto de L’Aquila, è stato recuperato e valorizzato con tecniche antisismiche innovative. Così come, infine, in Sicilia, l’antico borgo di Occhiolà, distrutto da un terribile terremoto nel 1693: è stata realizzata una piattaforma Gis per la gestione, la conservazione e la fruizione del Parco Archeologico di Occhiolà. I risultati del progetto saranno presentati con una mostra tridimensionale e interattiva nella Basilica di San Giovanni Maggiore, a Napoli.
Il progetto Provaci rappresenta una tappa importante dell’università Federico II. Sul progetto Ambrogio Prezioso presidente degli industriali di Napoli : «È importante e strategico valorizzare i nostri giacimenticulturali con iniziative che coniughino l’interesse alla salvaguardia del bene culturale con la creazione di ricchezza per il territorio e per i suoi abitanti. L’utilizzo dell’innovazione può agevolare questi percorsi. È pienamente condivisibile la metodologia adottata sarebbe auspicabile tale intervento nella valorizzazione dell’area extra moenia di Pompei».
In Campania i monumenti diventano ecosostenibili
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