A Bisaccia si e’ tenuto un Consiglio Comunale congiunto tra i vari paesi dell’Alta Irpinia. Vi hanno partecipato diciotto Sindaci che dopo ampia discussione hanno approvato una moratoria contro l’eolico selvaggio. Ed e’un peccato che abbiano disertato le rappresentanze di Villamaina, Trevico, Lioni e Cairano.
Per troppi anni lo sviluppo e l‘installazione degli impianti in Alta Irpinia non hanno avuto una seria regolamentazione. I primi insediamenti erano a scarso impatto ambientale ma poi dette installazioni anche per l’assenza di norme specifiche, e per aver fiutato il business, sono aumentate e hanno fato proliferare il numero di impianti. Negli anni alle pale eoliche si sono sovrapposti nuovi impianti per la conduzione di energia elettrica, sia interrati da 20 Kv che aerei fino a 150 Kv come quello in fase di realizzazione nei comuni di Aquilonia, Lacedonia, Calitri e Bisaccia e nuove sottostazioni di collegamento nei paesi viciniori. Tali installazioni sono state eseguite, mancando protocolli da rispettare, in tempi brevissimi.
La Regione Campania e’ tra le poche a non aver ancora approvato il PEAR, lo strumento fondamentale per la programmazione energetica in termini quantitativi e qualitativi sul territorio. Il risultato e’ che oggi la capacita’ di carico del sistema di impianti eolici sul territorio risulta esaurita. La Regione dovrebbe aggiornare e rendere pubbliche le cartografie che riportano gli impianti autorizzati o in itinere.
La delibera assembleare che e’ seguita alla riunione del Consiglio contiene l’invito alla Regione Campania a prendere atto della criticita’della situazione venutasi a creare per la fitta presenza di impianti eolici e linee elettriche di connessione; contiene inoltre una diffida all’Ente regionale a non rilasciare autorizzazioni per nuovi impianti fino a che non sara’ compiuto un’adeguato monitoraggio sulla consistenza e localizzazione dei vari impianti.
Alcuni Sindaci nei loro interventi hanno evidenziato che l’energia eolica e’, come l’acqua, un ben pubblico da tutelare, di cui deve beneficiare il territorio locale anche in termini economici. Finora sono stati stiupulati contratti con scarsi ritorni finanziari per i Comuni dell’Alta Irpinia dalle condizioni capestro, che riservavano poche royalties agli Enti Locali. Il terrirorio altilpino, ove l’industrializzazione non e’ mai decollata e l’artigianato locale mai valorizzato, ha bisogno anche di questo.
Dario Alvino