Basta precariato nel Settore Pubblico dei Servizi Sociali. Eliminare i vuoti in organico del relativo
personale deve essere un atto di responsabilità della politica. Oggi più di ieri, bisogna richiamare gli amministratori politici ad una consapevolezza delle responsabilità erariali, civili e penali che derivano dalla mancata garanzia di un Livello Essenziale delle Prestazioni di rango Costituzionale a cui, peraltro, sono destinate specifiche risorse vincolate, come dettano le normative comunitarie, nazionali
e regionali.
Dopo venti anni dalla Legge n. 328/2000, lo Stato Italiano definisce il “Servizio Sociale
Professionale” quale “Livello Essenziale delle Prestazioni” (L.E.P.). Si tratta di una vera riforma, a
garanzia della esigibilità dei diritti sociali.
La crisi prodotta da COVID-19 si sta trasformando con impeto in una crisi occupazionale, con effetti
dirompenti per il welfare. La situazione può esplodere su due versanti: uno sono le famiglie, la
comunità perché c’è una grande necessità di aiuti e di tutele; l’altro la rabbia dei precari alimentata
dal fatto che non viene garantito quello che è scritto nella Costituzione e quello che via via prospettano le opportunità legislative.
Per capire meglio il fenomeno e costruire una robusta base informatica, nella logica della
concertazione territoriale è stata rafforzata la collaborazione tra il sindacato SINALP ed il Terzo
Settore ed in particolare con Tarita APS dando vita all’Osservatorio sul precariato nel Settore Pubblico
dei Servizi Sociali di cui è responsabile la dott.ssa Carmela Grimaldi.
“L’Organismo intende fornire spunti e proposte di carattere normativo, organizzativo o
tecnologico per migliorare sempre più la strutturazione dei servizi sociali pubblici, per sviluppare le competenze del personale pubblico, le capacità manageriali dei dirigenti, favorire la
discussione sulle possibili stabilizzazioni dei servizi sociali negli ambiti territoriali e del relativo
personale, costruendo una piattaforma di discussione con la Regione Campania”.
Concludo dicendo che “la Campania è una regione con moltissime problematiche, il nostro impegno
come Osservatorio è quello di realizzare una serie di fotografie dello stato dell’arte dei Servizi
Sociali, per evitare l’ennesima beffa, quella di sempre, cioè tardare l’avvio di processi di
strutturazione sistematica della rete di protezione sociale”.