Combattere la dipendenza dalla Cocaina con mini-scosse al cervello

Combattere la cocaina – Mini scosse direttamente al cervello per eliminare la dipendenza dalla cocaina? potrebbe essere la soluzion! Impulsi magnetici controllati direttamente in alcune zone del cervello hanno dimostrato come sia possibile ridurre al minimo la dipendenza dalla polvere bianca. Lo studio è stato portato avanti da ricercatori italiani ed Americani e pubblicato su ‘European Neuropsychopharmacology‘: e dimostra come potrebbe essere un ottimo trattamento medico per curare questo gravoso problema.

L’abuso di cocaina secondo i recenti dati è in continua crescita, lo scorso anno in europa quasi 3 milioni di giovani sotto i 35 anni hanno assunto cocaina, ad oggi non esistono veri e propri farmaci capaci di “curare” questa dipendenza.

Lo studio è  stato effettuato su 16 persone sui quali i ricercatori hanno utilizzato il trattamento rTms (Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva),ovvero inviare degli impulsi magnetici in aree controllate del cervello, lo stesso metodo che viene applicato in psichiatria. Altri 16 pazienti, invece , sono stati inseriti in un gruppo di controllo per verificarne le differenze a test completato, quest’ultimi sono stati trattati con i farmaci standard. I 16 pazienti sotto sperimentazione sono stati stimolati per un totale di 8 sedute in 30 giorni.

I risultati
Entrambi i gruppi sono stati monitorati continuamente, 2 volte a settimana con controllo delle urine e tutti i test utili a capire se avessero continuato ad assumere cocaina. Nella prima fase dell’esperimento il 69% (11 pazienti) del gruppo trattato con Tms non ha avuto ricadute nell’uso di cocaina, mentre solo il 19% (3 pazienti) dei soggetti trattati con farmaci ha avuto lo stesso risultato. Secondo Alberto Terraneo dell’Irccs veneziano, coautore del lavoro, questo studio è “il primo che dimostra che la Tms può essere utile nel trattamento del disturbo da cocaina. La Tms è già usata nella pratica clinica, per esempio per il trattamento della depressione e di alcune forme di dolore cronico, e in tali condizioni si è anche rivelata un trattamento sicuro”. (parte della fonte repubblica.it)

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