Assassinio della blogger a Malta: come si uccide la libertà di stampa

Daphne Caruana Galizia

Daphne Caruana Galizia, blogger 53enne, e’stata uccisa a pochi passi dalla sua casa, a Biduija, sull’isola maltese, da una bomba che ha fatto saltare in aria la sua auto. Il premier Muscat ha condannato l’attentato alla giornalista chiedendo l’aiuto dell’ FBI per affiancare la polizia locale nelle indagini che si andranno ad istruire.

Mentre il sergente di polizia Ramon Mifsud si mostrava soddisfatto su Facebook commentando “alla fine ognuno ha quello che si merita”  Ma il figlio della vittima, Mattew, distrutto dal dolore per la grave perdita, ha sparato a zero sulle autorita’ maltesi, sia politiche che delle forze dell’ordine apostrofando come costituite da corrotti e imbecilli; egli ha lanciato pesanti accuse sostenendo  che nell’isola vige da tempo la cultura dell’affarismo e dell’impunita’.

La blogger Daphne aveva contribuito a svelare lo scandalo di Panama Papers ed in particolare dei cosiddetti “malta files”. Tali documenti proverebbero che Malta era diventata da tempo la base pirata dell’evasione fiscale dell’ Unione Europea. La giornalista, che ha iniziato la carriera  scrivendo per il Sunday Times di Malta e continuando con The Malta Indipendent, aveva da tempo lanciato un blog dal quale partivano bordate sempre piu’ pesanti contro il malgoverno maltese. Ella aveva scoperto inoltre che il ministro dell’energia Konrad Mizzi e keith Schembri , uomo vicino al premier, erano titolari di due societa’ offshore;  e, per completare il quadro, la moglie del premier Muscat, Michelle, era intestataria della Engrant, la terza societa’ citata nei Panama Papers, con relativi finanziamenti milionari e sospette trattative con il regime azero di Ihlam Aliyev. Pertanto la blogger era diventata una scomoda depositaria di tanti scottanti documenti che aveva il “malvezzo” di rendere di dominio pubblico…