Le preferenze in Campania. De Luca, il “sindaco sceriffo” prima sospeso dall’incarico di primo cittadino della sua città in base alla legge Severino, poi reintegrato dal Tar con una decisione lampo e, infine, dichiarato decaduto dalla Corte di Appello, ha raccolto 78 mila preferenze. Il suo principale rivale, l’europarlamentare Andrea Cozzolino, anche lui del Pd come De Luca si è fermato a 66.000 (44%), mentre il socialista Marco Di Lello ha raccolto poco piu’ di 6000 voti (4%9).
“Sarà una rivoluzione democratica”, ha commentato a caldo De Luca arrivando nel cuore della notte a Napoli, nella sede regionale del Pd. “E’ stata una sfida eroica – ha aggiunto – E’ stato un voto libero e ora si apre una fase di unità e concretezza dei programmi. La vera competizione sarà quella di maggio e non sarà una passeggiata, ma sono fiducioso”, ha sottolineato riferendosi alla sfida che l’attende con il candidato del centrodestra, che quasi certamente sarà il Presidente uscente della Regione, Stefano Caldoro. Si riproporrà, così, la competizione di cinque anni dalla quale De Luca uscì sconfitto e alla quale l’ex sindaco arriva con rapporti con il Pd non proprio serenissimi. Non è mistero che fino alla fine si è tentato di evitare le primarie svoltesi ieri (rinviate per quattro volte) indicando un candidato unitario. E sempre nel cuore della scorsa notte, quando la sua vittoria appariva ormai certa, rispondendo ai giornalisti, De Luca ha detto che fino a quel momento “non aveva sentito nessuno da Roma”.
Da vincitore, De Luca ha espresso anche la sua opinione sulle primarie che ha sempre chiesto con forte determinazione e che, a scrutinio quasi completato, ha definito una “esperienza democratica” che “ci dà fiducia e slancio”. E su Saviano, che ha detto di rispettare, ha affermato che lo scrittore “ha sbagliato a fare quell’appello al non voto. Io – ha aggiunto – non lo avrei fatto. Da lui mi sarei aspettato un appello alla partecipazione”. Ma già nella notte De Luca ha parlato guardando alla prossima campagna elettorale.
“Sono convinto che Napoli e la Campania hanno un ruolo trainante per l’Italia. Ci sono tante tragedie, ma – ha concluso – ma anche tante energie e questa giornata ci da tante speranze”.
Nelle Marche vince l’ex sindaco Ceriscioli. L’ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli ha vinto le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente delle Marche, battendo con il 52,53% dei consensi (22.760 voti assoluti) l’assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini, come lui del Pd, che si è attestato al 46,11% (19.979 voti). ”Ha vinto il cambiamento” il primo commento di Ceriscioli, che ha conquistato le province di Pesaro, Ascoli e Fermo, mentre Marcolini ha prevalso nel Maceratese e ad Ancona. Distaccatissima la candidata dell’Idv Ninel Donini, ferma all’1,53%, e a 587 voti.
La partecipazione alla consultazione è stata eccezionale. 43.588 elettori – il doppio delle previsioni della vigilia -, e pochissime contestazioni (solo ad Ascoli Piceno un paio di sostenitori di liste delle destra sono stati allontanati dai seggi). In una regione che ha solo 1,5 milioni di abitanti, queste primarie segnano ”un dato straordinario e unico a livello nazionale” secondo il segretario regionale del Pd Francesco Comi. Anche per il clima di correttezza in cui si sono svolte, senza tensioni ai seggi, affollati già da metà mattinata. Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini hanno votato nelle città d’origine, il primo a Pesaro il secondo a Macerata, i rispettivi comitati elettorali mobilitati fino all’ultimo minuto per convincere gli indecisi. Seicentosettantuno i giovani fra i 16 e 18 anni e gli stranieri che erano ammessi al voto con una preregistrazione online. L’Ufficio tecnico regionale (Utar) si è riunito subito dopo la chiusura delle 309 sezioni, alle 22, e qualche minuto dopo la mezzanotte ha proclamato i risultati ufficiali.
A sostegno dell’ex sindaco e vice segretario regionale Dem Ceriscioli, 49 anni, insegnante di matematica – ”domattina come prima cosa vado a fare lezione”, ha detto – si sono mossi il vice presidente nazionale del partito Matteo Ricci, i parlamentari Paolo Petrini e Luciano Agostini, il sindaco di Ancona e una larghissima fetta del Pd pesarese, storicamente l”azionista di maggioranza’ dei Ds. La pesarese Alessia Morani ha scelto invece di appoggiare l’assessore regionale Pietro Marcolini, 63 anni, docente universitario, che ha avuto dalla sua anche gli altri parlamentari renziani Mauro Morgoni e Piergiorgio Carrescia. Con Marcolini anche esponenti di Area Dem, e del mondo della cultura e dell’economia, fianco a fianco di civatiani come il vice segretario regionale Gianluca Fioretti.
Pietro Marcolini: ”Il nostro è stato un lavoro di rete e frammentario sul territorio, mentre ci siamo trovati di fronte i sindaci delle città più popolose che hanno parteggiato e combattuto una battaglia senza precedenti”. ”Le due osservazioni per fare i miei auguri a Luca Ceriscioli – aggiunge – sono una correzione necessaria rispetto alla linea politica adottata finora sulla valutazione dell’azione di governo, e l’invito a consolidare l’enorme patrimonio che la nostra parte ha messo a disposizione e che non abbiamo intenzione di disperdere o di mortificare”.
La partecipazione al voto si è così distribuita sul territorio: 12.237 votanti in provincia di Pesaro Urbino, 9.436 in provincia di Ascoli Piceno, 9.370 in provincia di Macerata, 8.742 in provincia di Ancona e 3.803 in provincia di Fermo. Questi i dati delle preferenze, ripartiti a livello provinciale: in provincia di Pesaro Urbino, 8.795 (71,87%) voti sono andati a Luca Ceriscioli, 3.152 (25,76%) a Pietro Marcolini e 223 (1,82%) a Ninel Donini. In provincia di Ascoli Piceno, 5.041 (53,74%) preferenze sono state assegnate a Ceriscioli, 4.295 (45,79%) a Marcolini e 44 (0,47%) a Ninel Donini. In provincia di Macerata, 6.069 (65,26%) voti a favore di Marcolini, 3.121 (33,56%) le preferenze per Ceriscioli e 110 (1,18%) quelle per Donini. In provincia di Ancona, 4.660 (53,57%) le preferenze ottenute da Marcolini, 3.872 (44,51%) quelle di Ceriscioli e 167 (1,92%) quelle di Donini. In provincia di Fermo, 1.931 (51,13%) i voti andati a Ceriscioli, 1.803 (47,74%) quelli a favore di Marcolini e 43 (1,14%) le preferenze ottenute da Donini. ”Secondo i tempi tecnici previsti dal Regolamento, mercoledì 3 marzo, alle 14:30 presso la sede regionale del Pd delle Marche il Comitato per le Primarie Marche 2015 proclamerà ufficialmente il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Marche”