Prendi il mio posto: diventare protagonisti nelle storie di disabilità

La prima e più invalidante barriera che le persone con disabilità devono affrontare non è architettonica o fisica, eppure è tangibile come e più che se lo fosse, ed è molto difficile da abbattere. I veri ostacoli che le persone con disabilità affrontano ogni giorno della loro vita, sia tra le mura di casa che nel mondo fuori, sono l’ignoranza, l’incapacità di accettazione, la vergogna, la fatica logorante delle famiglie e soprattutto la paura del diverso. Prendendo il posto di chi ogni giorno subisce barriere fisiche, architettoniche e pregiudizi, avremo iniziato insieme a demolire la barriera più grande: la paura del contagio, della vicinanza, dello scambio. Vogliamo, anche grazie a te, generare un nuovo modo di convivere.”

“Scegli subito un posto e fai conoscere questa storia a tutti!”

Si apre così la campagna e raccolta  storie sulla disabilità disponibile sul sito www.inmyplace.it. , basta un click e adottando una storia sarà possibile condividerla su facebook  o twitter diventandone i protagonisti e abbandonando nello scambio l’ostacolo che spesso leghiamo alla diversità, la paura. Il 3 dicembre sarà celebrata la giornata nazionale sulla disabilità, saranno ribaditi ancora una volta i diritti delle persone disabili, il diritto  all’ integrazione lavorativa e sociale senza alcuna barriera fisica e culturale ricordando i principi enunciati nella Convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità. Tante ancora le difficoltà, i pregiudizi, le discriminazioni legate ad essa. L’ intento della  FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap)è raccogliere storie e proporre scambi di posto attraverso i social network, la tecnologia come strumento di inclusione che crea e promuove “pari opportunità”. “La Federazione  costituita nel 1994 è una organizzazione ombrello cui aderiscono le più rappresentative associazioni impegnate a livello nazionale e locale a favore dell’inclusione sociale e contro ogni discriminazione delle persone con differenti disabilità”.

Quali sono le barriere che devi affrontare ogni giorno? Racconta la tua storia di disabilità”.

E di storie ce ne sono già tante, quella di Cristian, Anna, Matteo.

Tra le molte Daniela, una mamma di Avellino.

DANIELA

51 anni, Avellino

“Mia figlia è autistica, grave, e ha 22 anni. La barriera più feroce è nello sguardo delle persone. Quella più concreta è che, alla fin fine, non possiamo contare sull’ aiuto di nessuno e su nessun servizio di sostegno con l’ansia di cosa accadrà quando non ci saremo più.”

Ora tocca a noi, cambiare punto di vista ed accogliere la diversità entrando idealmente nei panni dell’altro.

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