Virus Zika, primo contagiato nelle Marche: il paziente sta bene ed è stato dimesso

Un primo caso di contagio dal virus Zika in Italia, è accaduto ad un uomo delle Marche  di ritorno da un viaggio a Santo Domingo nel mese di febbraio. L’uomo le cui generalità sono ignote, è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Fermo, con chiari sintomi della malattia, febbre, spossatezza e escoriazioni cutanee, evidenziati anche negli altri malati. A seguito di accurati esami, è stata evidenziata senza margine di errore la presenza del contagio. Secondo i medici che lo hanno in cura, attualmente il paziente sta bene, ed è già tornato a casa. Il caso ”è stato segnalato al ministero della Salute, come da prassi, e la situazione è sotto controllo’‘.

Caratteristiche Virus Zika

Il virus Zika in realtà era conosciuto da molti anni in tutto il Sud America, la puntura della zanzara provocava il semplice rossore, la sensazione di prurito e una leggera febbre. Tuttavia erano sintomi molto leggeri che a distanza di pochi giorni scomparivano senza causare danni gravi alla salute. Da qualche settimana, invece le condizioni sono totalmente mutate, i medici hanno scoperto delle grosse correlazioni tra malformazioni celebrali di molti neonati ed il virus Zika trasmesso a seguito di punture. In modo particolare i neonati nascevano affetti da microcefalia.

Legame tra virus Zika e Microcefalia

Gli esperti indicano infatti un possibile legame del virus con la comparsa di gravi patologie nei neonati, come la microcefalia fetale che, caratterizzata da uno sviluppo minore del cranio, può determinare seri ritardi cognitivi e problemi alla vista e all’udito. In Brasile sono 3.893, ad oggi, i casi sospetti di microcefalia causata da Zika. Motivo per il quale il Governo brasiliano ha stanziato dei fondi per la ricerca di un vaccino,  mentre Oms e Organizzazione panamericana per la salute hanno emesso una nota di allerta epidemiologica internazionale affinchè vengano prese misure urgenti di diagnosi e monitoraggio dei casi.

Legame con la Sindrome Guillain-Barré?

Sempre dal fonti Brasiliani all’allarme se ne aggiunge un ulteriore. Il virus, infatti, non provocherebbe solo gravi danni ai feti delle donne incinte, in alcuni casi sarebbe responsabile della sindrome Guillain-Barré, in cui il sistema immunitario di una persona attacca quello nervoso, portando lentamente alla paralisi. Se così fosse, le precauzioni prese finora per contenere il contagio non sarebbero sufficienti, e si apre ora il rischio di un’epidemia continentale molto pericolosa per tutti.

Sconsigliati viaggi a donne in gravidanza

Attenzione ai viaggi .Ad oggi, sono 22 i paesi dell’America Latina dove il virus è presente e nei quali il Cdc ha sconsigliato viaggi alle donne in gravidanza.  “Come per altri virus che si sono progressivamente manifestati in diversi continenti, occorre adottare semplici accorgimenti per le persone che si recano nelle zone ritenute a maggior rischio”, osserva Pierangelo Clerici, presidente Amcli. “Questo avvertimento è importante in ragione anche del probabile flusso di persone che si recheranno in Brasile in occasione dei prossimi Giochi Olimpici e che trascorreranno periodi estivi negli Stati Uniti”, aggiunge.

I Paesi da evitare – Sulla base delle informazioni e dei bollettini epidemiologici internazionali si possono distinguere due gruppi di Paesi, “più pericolosi” e “più sicuri”. I Paesi in cui al momento sono in corso epidemie di virus Zika a rapida evoluzione, con trasmissione in aumento o diffusa, sono: Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Venezuela. I Paesi in cui al momento invece vengono segnalati casi e trasmissione sporadica sono: Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin.