Usa, nati in provetta sette Beagle e Cocker ,possibili risvolti nelle cure sull’uomo

Nuovo passo avanti nella scienza medica, sono nati i primi cani in provetta, si tratta di 7 cuccioli di beagle e cocker spaniel. L’ambizioso traguardo è stato raggiunto alla University Cornell ed apre diversi aspetti integrativi, sarà dunque ora possibile mantenere intatto il patrimonio genetico dei cani che rischiano l’estinzione e soprattutto sarà possibile approfondire lo studio e dunque capire come poter combattere le malattie genetiche anche nell’essere umano.

I sette cuccioli sono tutti in ottima salute, nati da 19 embrioni impiantati grazie alla tecnica della “riscrittura” del Dna, 2 da madre di razza Beagle e padre Cocker Spaniel, e 5 da due coppie di padri e madri entrambi Beagle. “erano 40 ann9 che si tentava raggiungere un tale traguardo, senza successo”, affermano i ricercatori del Baker Institute for Animal Health del Cornell’s College of Veterinary Medicine.

Il processo ha visto tre fasi esecutive, il primo step è stato quello di raccogliere ovociti adulti dalla cagnolina femmina: i ricercatori ci sono riusciti studiando a fondo il “ciclo” dell’animale e prelevando le cellule nella giusta fase di maturazione.

Il secondo step ha visto i ricercatori modificare in laboratorio lo sperma del maschio in modo da riprodurne gli stessi effetti che avvengono in natura durante il periodo produttivo della femmina. Questo ha consentito di “raggiungere un tasso di successo per la fecondazione dell’80-90%”.

Infine i ricercatori nell’ultimo passaggio hanno congelato gli embrioni per poi trasferirli nella femmine “ospite” nel momento di maggiore fecondazione dell’animale, che nei cani avviene circa due volte l’anno.

Grazie alla “riscruttura” del Dna sarà possibilie eliminare alcune malattie – Ma non solo. La prospettiva futura è ancora più ambiziosa e consiste nell’utilizzare la tecnica del taglia-incolla del Dna per studiare con più accuratezza le malattie genetiche e per eliminarle. Per esempio si potrebbe “cancellare” il gene responsabile del linfoma dai Golden retriever, o quello che predispone i Dalmata ai calcoli renali. E’ una via interessante anche per l’uomo, considerando che con il cane condivide ben 350 malattie ereditarie: circa il doppio rispetto a quelle che ha in comune con altre specie.