Scoperta una delle cause dell’ictus. Così un enzima diventa killer

Ha un nome stravagante Nox2, più che organico sembra un codice segreto di qualche telefilm americano. In realtà si tratta di un fondamentale enzima che può causare seri danno all’organismo. Provoca l’ingrossamento della carotide fino a portare all’ictus.

Ancora una volta l’Italia protagonista nella ricerca medica. Ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma hanno scoperto un modo per prevenire l’ictus, identificando ed isolando il Nox2, un particolare enzima che favorirebbe l’ostruzione dell’arteriosclerosi e dunque l’occlusione dell’arteria carotide, il fondamentale “collegamento” che porta il sangue al cervello. La ricerca è attualmente online su “Atherosclerosis Thrombosis Vascular Biology”, la rivista scientifica ufficiale dell’American Heart Association.

Lo studio è stato eseguito su pazienti affetti da carenza ereditaria di attività dell’enzima Nox2: “In questi particolari malati è stato riscontrato come lo spessore della carotide – sottolinea il Violi uno dei responsabili – fosse minore rispetto a chi aveva una attività nella norma dell’enzima. Il Nox2 è infatti fortemente presente nei globuli bianchi, dove svolge un’azione anti-batterica. Studi recenti hanno, dimostrato come fosse presente anche nelle arterie.

La ricerca – La ricerca è durata 5 anni perché gli studiosi hanno esaminato pazienti affetti dalla malattia granulomatosa cronica con deficit completo (che attacca i bambini), ma le indagini sono state estese anche alle mamme (che non sono malate, ma hanno un deficit parziale con un’attività del 50% di questo enzima). La raccolta di dati è avvenuta nei centri italiani che studiano questa malattia molto rara (un caso su un milione di persone).

Il risultato dello studio, che è stato recentemente confermato da un gruppo di ricercatori dell’NIH (l’agenzia del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti), apre la strada per prevenire l’occlusione della carotide e quindi l’ictus, attraverso l’inibizione della Nox2.

L’ictus

L’ictus, conosciuto anche come apoplessia, colpo apoplettico, accidente cerebrovascolare, insulto cerebrovascolare, o attacco cerebrale, si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle cellule. Vi sono due tipi principali di ictus, quello ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue, e quello emorragico, causato da un sanguinamento; entrambi portano come risultato una porzione del cervello incapace di funzionare correttamente.I segni e i sintomi di un ictus possono comprendere, tra gli altri, l’incapacità di muoversi o di percepire un lato del corpo, problemi alla comprensione o all’esprimere parole o la perdita di visione di una parte del campo visivo. Se i sintomi durano meno di una o due ore, l’episodio viene chiamato attacco ischemico transitorio (TIA). Gli ictus emorragici possono essere associati ad un forte mal di testa. I sintomi possono essere permanenti e le complicanze a lungo termine possono includere polmonite ab ingestis o una perdita di controllo della vescica.

Il principale fattore di rischio per l’ictus è la pressione alta,mentre altri possono essere il fumo di tabacco, l’obesità, il colesterolo alto, il diabete mellito, un precedente TIA e la fibrillazione atriale.L’ictus ischemico è tipicamente causato da un blocco di un vaso sanguigno, l’ictus emorragico invece dal sanguinamento nel cervello o nello spazio circostante. Tale sanguinamento può verificarsi in conseguenza della rottura di un aneurisma cerebrale.