Al via il progetto di “Mediazione penale, riparazione e Formazione: per un nuovo modello di giustizia e pena utile”. La sperimentazione, unica nel suo genere, nasce ad Avellino e si pone come obbiettivo quello di offrire un servizio di metodologia integrata tra autori di reato e vittima.
Si tratta di una nuova forma di mediazione e attività riparativa tra soggetti adulti in messa alla prova o in esecuzione di pena con le vittime di reato. In sostanza, la mediazione penale è una sorta di percorso sociale ed emozionale, che vittima e autore del reato devono affrontare parallelamente nel corso di settimane o mesi, con il fine ultimo di trovare un punto di incontro tra ravvedimento (autore del reato) e perdono (della vittima). La mediazione penale è una tecnica molto utilizzata negli Stati Uniti, mentre in Italia e nel resto d’Europa è una metodologia di riparazione ancora relativamente ‘giovane’.
Mediazione Penale: All’ Associazione IL FARO assegnato l’ambizioso progetto sociale.
L’attivazione del servizio, che avviene nell’ambito del progetto promosso dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità degli uffici di esecuzione penale esterna di Avellino diretto dalla dottoressa Barbara Salsano è stato assegnato all’associazione IL FARO, con sede a Montoro. Associazione no-profit, diretta dalla dottoressa Anna Ansalone, da molti anni fortemente attiva nel settore penale, con diversi progetti di sostegno e recupero, svolti proprio all’interno delle carceri Campane.
L’accordo di collaborazione è stato firmato dal presidente dell’associzione IL FARO, dr.ssa Anna Ansalone, dalla presidente dell’associazione Tarita dr.ssa Carmela Grimaldi e dal direttore degli uffici Uepe di Avellino Barbara Salsano. Un progetto, quello della mediazione penale, tra i primi realizzati in Campania, volto a sensibilizzare e alla responsabilizzazione del reo nei confronti della vittima, mentre, concedere alla stessa, ovvero la vittima, l’opportunità di riappropriarsi dell’evento doloroso.
Grazie al percorso di mediazione penale, il colpevole del reato avrà inoltre la possibilità di comprendere i propri errori e quanto sia sbagliato provocare dolo al prossimo. Riuscendo, si spera, ad accettare le proprie responsabilità sia penali che soprattutto umane.
Ancor più di centrale importanze è il ruolo della vittima, che, grazie al confronto diretto e visivo con chi gli ha fatto del male (il reo), potrà nuovamente ritrovare un ruolo attivo nella società, riuscendo a restituire il giusto significato all’accaduto attraverso l’attivazione di un percorso comune che permetta una migliore comprensione reciproca dei fatti e dei loro correlati emozionali ed esistenziali, ponendo un rimedio alla propria azione delittuosa.
GIUSTIZIA RIPARATIVA: CONFRONTO TRA LA VITTIMA E AUTORE DEL REATO.
Grazie al progetto di mediazione penale, l’autore di reato potrà pertanto entrare in relazione con la vittima e riconoscersi responsabile verso un “Altro-da-sé” rimediando all’offesa commessa aiutando la vittima ad elaborare quanto subito. Un progetto tanto impegnativo quanto delicato ha affermato la presidente dell’associazione IL FARO, Anna Ansalone, ma, grazie al team di professionisti di cui mi pregio di far parte come dirigente, faremo del nostro meglio per renderlo possibile.