USA, l’Obamacare resta attuale, bocciata la riforma sanitaria

Donald Trump, president and chief executive of Trump Organization Inc. and 2016 U.S. presidential candidate, speaks during a press conference at The Family Leadership Summit in Ames, Iowa, U.S., on Saturday, July 18, 2015. The sponsor, The FAMiLY LEADER, is a "pro-family, pro-marriage, pro-life organization which champions the principle that God is the ultimate leader of the family." Photographer: Daniel Acker/Bloomberg via Getty Images

WASHINGTON – E’ stata ritirata la riforma sanitaria a mancare una quindicina di voti.  I repubblicani, hanno ritirato il loro disegno di legge per la sostituzione dell’Obamacare. «Eravamo molto vicini – ha aggiunto Trump -, abbiamo imparato molto sulla lealtà». Il presidente ha ringraziato comunque il partito e il lavoro «molto duro» dello speaker Paul Ryan. Il voto previsto alla Camera è quindi annullato.

«Non abbiamo i numeri»: a poche ore dal voto alla Camera per l’approvazione della riforma sanitaria che dovrebbe sostituire l’Obamacare, lo speaker della Camera Paul Ryan è corso alla Casa Bianca gelando Donald Trump. Il portavoce del presidente, Sean Spicer, assicura che Trump «ha fatto tutto ciò che poteva» ma «non si può costringere la gente a votare, non è una dittatura». «Oggi è un giorno deludente per noi, abbiamo deluso le aspettative», lo ha ammesso Ryan in una conferenza stampa. Ma ha promesso che i repubblicani cercheranno di migliorare la loro proposta, dopo essere «arrivati davvero vicino». Anche il presidente ne è convinto: «L’Obamacare esploderà».

Ryan ha confermato che i repubblicani non avevano i voti sufficienti per approvare la loro riforma sanitaria, in particolare per il “no” dei deputati conservatori del freedom caucus. “Vivremo con l’Obamacare per l’immediato futuro”. Del resto era difficile cancellare l’ultimatum del tycoon: «Approvatela o resterà in vigore l’Obamacare», aveva minacciato ieri sera in un clima da resa dei conti con il partito, scommettendo che i repubblicani non avrebbero osato far fallire la prima grande legge del suo mandato, una delle principali promesse elettorali sue ma anche del Grand Old party. Invece, Trump subisce un clamoroso schiaffo dal suo partito. «Un errore da debuttanti», aveva profetizzato Nancy Pelosi, leader dei democratici alla Camera.